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mercoledì 17 aprile 2013

SOSTEGNO ALL’EDILIZIA: PDL PER LA PROROGA DEI TERMINI DI INIZIO E FINE LAVORI

Viventi: “Le imprese oggi non possono sopportare ulteriori aggravi”.


La Regione Marche mette in campo un ulteriore provvedimento di sostegno all’edilizia marchigiana, per contrastare l’aggravarsi della crisi, con una proposta di legge che proroga di due anni i termini di inizio e di fine lavori. La proposta è stata presentata alla giunta dall’assessore al Governo del territorio Luigi Viventi. “E’ noto infatti – spiega l’assessore - che molte imprese del settore trovano attualmente difficoltà nel rispettare i termini previsti dai permessi di costruire, e in particolare quello di ultimazione dei lavori, a causa della forte contrazione delle vendite degli immobili”. La normativa vigente prevede infatti il massimo di un anno per l’inizio dei lavori e tre anni per la loro ultimazione, decorsi i quali il permesso decade e la realizzazione della parte dell’intervento non ultimata è subordinata al rilascio di un nuovo permesso di costruire, con conseguente corresponsione di un nuovo contributo. “In questo momento storico di particolare difficoltà economico finanziaria – prosegue Viventi – le imprese edili non riescono a sopportare ulteriori aggravi e quindi la nostra proposta di legge, che intende rendere uniforme la valutazione della concessione su tutto il territorio regionale, stabilisce che su richiesta dei soggetti interessati siano prorogati di due anni i termini di inizio e di ultimazione dei lavori indicati nei permessi di costruire rilasciati prima della data di entrata in vigore della normativa e ancora in corso alla medesima data”. La proroga si applica anche ai termini relativi alle denunce di inizio attività (Dia) e alle segnalazioni certificate di inizio attività (Scia) presentate fino alla stessa data. Una analoga disposizione, che dilata i termini previsti nel testo unico in materia edilizia, è stata da tempo adottata dalla Regione Umbria (n.1/2004) e una norma analoga a quella prevista nelle Marche è contenuta anche in una recente legge della Regione Emilia Romagna (n.16/2012).

da: Ufficio stampa Regione Marche

ECONOMICITA’ ED EFFICIENZA CON LA NUOVA LEGGE PER IL TPL

Viventi: abbiamo risposto a esigenze oggettive di risparmio e di riorganizzazione del trasporto regionale


Bacino unico regionale per la programmazione integrata del trasporto pubblico locale e gestione a livello di bacini territoriali che garantiscano il massimo livello di efficienza ed economicità. E’ il contenuto della legge sulla governance del Tpl, approvata dal Consiglio regionale il 16 aprile, su proposta dell’assessore ai Trasporti Luigi Viventi.

“Questa norma – spiega con soddisfazione Viventi - dota la Regione Marche di uno strumento indispensabile sia per esigenze oggettive di risparmio, sia per l’adeguamento al nuovo quadro normativo nazionale. La legge di stabilità pone infatti il raggiungimento di requisiti di efficacia e maggiore competitività sul complesso ferro-gomma come condizione per il trasferimento di una parte cospicua (40%) delle risorse assegnate”. Il testo di riorganizzazione degli assetti del TPL prevede una nuova ripartizione tra Regione ed enti locali: un bacino unico regionale per la programmazione integrata dei servizi automobilistici e ferroviari e ambiti di gestione dei servizi urbani ed extraurbani corrispondenti a quelli delle province marchigiane, in quanto i servizi pubblici di rilevanza economica devono essere gestiti in bacini territoriali che assicurino economie di scala e massima efficienza.

La legge stabilisce che la Giunta regionale approvi il Programma triennale dei servizi di trasporto regionale e locale su gomma e su ferro, previo parere del Consiglio delle autonomie locali. I Comuni capoluogo di provincia e gli altri Comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti o sede non decentrata di Università (in tutto 14) preparano il proprio piano comunale dei servizi. L’affidamento è effettuato dalla Provincia nell’ambito territoriale di competenza e il contratto di servizio, che comprende contemporaneamente sia i servizi urbani sia quelli urbani, è sottoscritto congiuntamente da Regione e Provincia di riferimento.

martedì 9 aprile 2013

PARTE IL FRECCIAROSSA PER MILANO


Viaggio inaugurale oggi del nuovo collegamento ferroviario Ancona-Pesaro-Rimini-Bologna-Milano con il treno superveloce Frecciarossa. Finalmente l’alta velocità arriva nelle Marche e in Romagna portando notevoli vantaggi sia nei tempi di percorrenza che per le ricadute economiche e turistiche dell’area adriatica.
“Ben venga la concorrenza – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi – Si tratta di un risultato insperato, specie nell’attuale contesto economico”. “Un servizio – ha continuato Viventi – che si può migliorare. Si tratta di una possibilità di crescita che ci fa ben sperare per il futuro. Peraltro la possibilità di raggiungere il centro di Milano in tre ore in treno è più concorrenziale e vantaggiosa rispetto al collegamento aereo tra Ancona e il capoluogo lombardo”.

Il nuovo collegamento porterà i viaggiatori da Ancona a Milano in meno di tre ore e da Pesaro in 2 ore e 34 minuti. Due i collegamenti giornalieri, con partenza dal capoluogo dorico alle ore 6.05, fermata a Pesaro alle ore 6.29 e arrivo a Milano Centrale alle ore 9.04. Il ritorno alle ore 17.45, arrivo a Pesaro alle ore 20.12 e ad Ancona alle 20.42.
Previste tarfiffe agevolate in SuperEconomy a partire da 19 euro, oltre a un’ampia gamma di offerte e promozioni.

venerdì 22 marzo 2013

NODO DI FALCONARA: OK DEFINITIVO DEL CIPE - PUO' PARTIRE IL BANDO

È stata pubblicata, nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo, la delibera Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che prende atto del rifinanziamento del collegamento della linea ferroviaria Orte Falconara con la linea ferroviaria Adriatica (Nodo di Falconara – 1° Lotto funzionale). "A questo punto - spiega l'assessore ai Trasporti Luigi Viventi - Rfi può procedere immediatamente alla pubblicazione della gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per quest'opera che, come noto, è ritenuta strategica all'interno del mandato della Giunta regionale. È un'opera che attendiamo da anni, poiché consentirà alle Marche di potenziare i collegamenti con la grande viabilità ferroviaria nazionale. Con la sua realizzazione, inoltre, sarà possibile eliminare l'attraversamento delle raffineria Api di Falconara, con evidenti benefici in termini di sicurezza, e creare una prospettiva interessante per l’utilizzo dell’interporto di Jesi”. La delibera era stata assunta nella seduta del Cipe dell'11 dicembre 2012. Il nuovo passaggio al Comitato interministeriale per la programmazione economica si era reso necessario in seguito alla rimodulazione (in diminuzione da 210 a 174 milioni di euro) dei fondi a disposizione per la prima fase del progetto. L'intervento consiste nella costruzione di una bretella, a binario semplice, di collegamento fra la linea Orte-Falconara e la linea Adriatica, diretta verso nord, per un lunghezza di 1,5 km, con possibilità di raddoppio quando sarà completato quello dell'intera linea.


ASCOLI-PORTO D'ASCOLI: LA PROVINCIA RISPONDA CHIARAMENTE

20-03-2013


Non è la Regione a tirare il freno sui lavori per consentire l’inizio dei servizi di elettrificazione della linea ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli.
Leggendo oggi i giornali ho l’impressione, al contrario, che si sia innescato un corto circuito a livello provinciale, per cui il ragioniere capo dice di aver scritto una lettera alla Regione, della quale però i miei uffici non hanno traccia e la stessa giunta provinciale non è a conoscenza.
In ogni caso, anche ammesso che la giunta sia inspiegabilmente ignara del problema (visto che io stesso ho inviato due lettere al Presidente su questo argomento), credo che il risalto dato alla questione oggi dalla stampa sia sufficiente per permettere alla Provincia di Ascoli di fornire con sollecitudine le risposte necessarie.
E’ indispensabile fare chiarezza in tempi brevissimi, per rispettare l’impegno preso con la comunità e con il territorio, garantendo nei tempi prestabiliti e cioè per il 9 giugno, un servizio strategico e più volte richiesto dai cittadini, al quale, per questi motivi, la Regione tiene moltissimo.

a cura di: Segreteria assessorato
inviata a redazione Corriere Adriatco, in risposta all'articolo del 20-03-2013 - Ed.ne Ascoli

ELETTRIFICAZIONE ASCOLI-PORTO D’ASCOLI: MANCANO I FONDI DELLA PROVINCIA, PARTENZA A RISCHIO

19-03-2013
“La partenza dei servizi di elettrificazione sulla linea ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli è seriamente a rischio, poiché, a oggi, la Provincia di Ascoli Piceno non ha stanziato la somma necessaria, di propria competenza, per concorrere al rifacimento dei marciapiedi delle stazioni, funzionale alla fermata dei nuovi tipi di convoglio”. Lo comunica l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi, che, nelle scorse settimane, ha più volte sollecitato il presidente Celani allo stanziamento, senza però ricevere, fino a questo momento, alcuna risposta. “È a questo punto assolutamente necessario avere, in tempi brevissimi, notizie dalla Provincia di Ascoli – afferma Viventi - poiché queste opere sono indispensabili e urgenti per l’attivazione dell’elettrificazione, fissata per il 9 giugno e, a nostro avviso, improcrastinabile, vista la strategicità del servizio per la comunità marchigiana e, in particolare, per quella ascolana”. La Giunta regionale ha recentemente deliberato la concessione del proprio contributo per l’adeguamento delle banchine alla sosta dei treni elettrici. In base a un accordo di programma promosso nei mesi scorsi, è stata stabilita la compartecipazione ai lavori di tutti i soggetti interessati: Regione Marche, Provincia di Ascoli, Rfi e Comuni interessati dalla fermate. “Se la Provincia non sarà in grado di procedere alla copertura della somma di 105 mila euro, l’unica di sua competenza, a fronte di un investimento totale di circa dieci milioni – spiega Viventi – dovremo fermare i lavori e quindi ritardare l’attivazione di un servizio fondamentale per il territorio ascolano”.

da: ufficio Stampa Regione Marche